La Stele di Nora come la Stele di Rosetta
SARDANA=SARDI documento finale
Questo documento, dichiarato scioccamente per secoli “fenicio”, è la Carta di Identità del popolo Sardo identificato con gli antichi Sardana e prova la loro scrittura, quella ALFABETICA inventata nel Sinai dai Popoli del Mare (Sior Leonard Wooley).
Pubblichiamo uno stralcio dall’ultimo libro di Leonardo Melis: “I Popoli del Mare dal Mediterraneo all’Oriente”.

Il quarto documento sarà quello definitivo, perché con grande gioia vi annunciamo che si tratta della prova definitiva appunto, scritta e documentata con immagini.
Un documento inequivocabilmente di valore scientifico accertato e accettato dalla Scienza Ufficiale, che noi abbiamo “riesumato” dal buio in cui giaceva da secoli.
Si tratta di una pubblicazione del 1855 da parte del padre dell’Archeologia e della Storia sarda: il ricercatore, esploratore, scrittore, storico, linguista, orientalista, Canonico Giovanni Spano.
Nella pubblicazione si legge che: “I Sardi mandarono in dono una Statua del Babai Sardon al tempio di Apollo a Delfi”; lo Spano riporta anche un disegno della Statua del Padre Sardan o Sardus Pater, come lo chiameranno in seguito i Romani, disegno eseguito da colui che ne aveva di sicuro visto la copia originale.
“Colui” era un altro personaggio conosciuto e riportato nella Storia Italica di quell’epoca: Generale Alberto della Marmora.
Nell’immagine che riportiamo appresso, vediamo il Babai Sardon seduto su un trono recante un probabile Drako emblema dei Shardana.
Ha in mano una penna e una pergamena; inoltre, Notizia non da poco per chi ha contribuito a legiferare l’emblema della Bandiera Sarda, reca una benda sulla fronte.
Nella base del trono vi è una scritta: AB SRDN in cananeo, leggendo da destra verso sinistra.
Le prime due lettere appaiono comunque rovinate in parte, ma la testimonianza dello Spano porta, fuori da ogni dubbio, a credere che trattasi di AB (Babai, Babbo, Pater, Padre).
Lo Spano riporta anche alcune delle traduzioni della Stele di Nora o parte di essa riguardanti la frase in questione della terza riga.
Una del 1834 è attribuita all’Abate Arri; essa recita: “In Tarshis vela dedit Pater Sardon pius; ecce finem attingens elevavit scriptum in Nora, quam novit adversam Lixo”.
Noi invitiamo serenamente il lettore a leggere per più volte questo capitolo e a trarne le conclusioni personali; sulla presenza dei Popoli del Mare nel Mediterraneo, sulla loro Scrittura, sulle loro Navi, sulla loro Civiltà e sulle nostre Origini.
di Leonardo Melis